La maggior parte delle persone vive basandosi ancora su una retorica del successo che consiste nel primeggiare sui concorrenti, nell’essere i “leader del settore” o ai vertici di una classifica, spesso immaginaria. In un’epoca in cui tutti parlano di “data driven”, la tentazione di misurare sé stessi rispetto agli altri è grande, ma qual è il senso di tutto ciò?
Se mi guardo attorno vedo persone migliori e peggiori di me, eppure anche questa è una valutazione arida e del tutto arbitraria. Una persona che guadagna uno stipendio più alto, che ha venduto più consulenze o con un seguito più vasto del mio è forse migliore di me? In che modo questa sua posizione di vantaggio ha impattato sulla sua vita rispetto alla mia? È più felice, rilassata o appagata? È circondata da più affetto, amore e fiducia? Ha realizzato i suoi sogni, superato le sue paure? È cresciuta più di quanto non avrebbe mai sperato?
In altre parole, focalizzarsi sulla competizione e sul confronto può distogliere dalla reale portata del successo e della realizzazione personale. Quando l’attenzione si sposta dalla ricerca della crescita individuale e del miglioramento continuo al confronto con gli altri, possiamo facilmente trovarci intrappolati in un ciclo di valutazione che misura le capacità personali in termini di “vincere” o “perdere”, su metriche superficiali o che non considerano quali siano i reali obiettivi del nostro presunto “competitor”.
Mi sono reso conto che se lascio prevalere la dinamica degli outsider, di vincitori e perdenti, l’unico a perdere sono io. È l’ambiente in cui viviamo a fare la differenza, un ambiente nel quale il valore viene creato attraverso la collaborazione e il riconoscimento del valore altrui, della diversità e dei successi collettivi. In questo modo, possiamo forse spostare il focus dalla scarsità all’abbondanza, ammettendo che – seppure in un mondo di risorse limitate – il vero potenziale umano si espande quando lavoriamo insieme, quando spostiamo l’attenzione dall’“io” al “noi”, dalla quantità all’effetto e dalla competizione alla collaborazione.
Un post come questo è solo un piccolo aiuto, un minimo gesto di cambiamento, ma se qualcuno, leggendola, inizierà a capire che si vince solo se si aiutano gli altri a realizzare i loro sogni, non sarà tempo sprecato e mi sentirò un vincitore anch’io.
Non vinci se gli altri perdono; non è una competizione, una gara o una lotteria. Vinci solo se ti fai amare.