Secondo le teorie di Susan Cain la timidezza è un tratto della personalità riconducibile alla “paura di un giudizio negativo”. Un mio precedente articolo, in cui parlavo di come scrivere un post inserendo esperienze dirette e aspetti emozionali, hanno scatenato repliche amareggiate da parte di chi non si sente pronto a pubblicare qualcosa di sé sui social o su un Blog. Effettivamente, di timidi, ne ho incontrati tanti ai miei corsi in questi ultimi anni. In base al mio limitato campione statistico vengono subito dopo quelli che non comunicano perché dicono di non avere tempo. Scusa che, se indagata a fondo, apre spesso verso altre problematiche che non vengono riconosciute o accettate.
Sei timido, introverso, entrambi o nessuno dei due?
“Bill Gates è tranquillo e ama immergersi nella lettura, ma possiamo osservare che non è affatto turbato dalle opinioni degli altri su di lui: quindi è introverso, ma non timido.
Barbra Streisand ha una personalità decisamente estroversa, ma è proverbiale per la sua paura del palcoscenico: quindi è una timida estroversa.
Timidezza e introversione non sono la stessa cosa. La timidezza è la paura del giudizio negativo e l’introversione è una preferenza per ambienti tranquilli e minimamente stimolanti” – Susan Cain (fonte)
Essere introversi è un vantaggio se abbiamo intenzione di impegnarci a costruire un pubblico attraverso l’esposizione mediatica. Un introverso è generalmente riflessivo, empatico e attento ai dettagli. Si dice che nelle posizioni di leadership delle aziende sia pieno di introversi, ma scarseggiano i timidi.
La comunicazione online è un contesto in cui gli introversi danno il meglio, essendo contemplatori silenziosi, hanno in questa caratteristica il loro punto di forza. Questo li rende in grado di elaborare e formulare in maniera più dettagliata le loro idee e li aiuta a impegnarsi in un dialogo reale con chi interagisce con loro. Al contrario, gli estroversi, sono innervositi dal dover stare dietro un monitor e non poter scambiare battute, pacche sulle spalle e biglietti da visita in una fiera, un evento o ad un aperitivo.
La timidezza va affrontata e gestita, l’introversione no. Non devi avere paura del giudizio degli altri, perché anche se non farai nulla ti criticheranno. Meglio essere giudicati per una presa di posizione che per aver fatto la scelta di tenere nascoste le proprie idee, competenze e abilità.
Introverso da sempre, anche se non so se do il meglio nella comunicazione online. Di sicuro ci provo :)
Io sono… riservato :-)
Eh, questa riflessione era in una newsletter di aprile (o forse prima, ho accumulato ritardo nelle letture causa studio ed esami) ed è stata una folgorazione per la sottoscritta. :)
Ho scoperto Sucan Cain, le sue ricerche, il suo libro (anzi, i suoi libri), la sua spettacolare conferenza TED dove si è presentata sul palco con una valigia piena di libri (e questa cosa ce l’abbiamo in comune: quando preparo le valigie, prima penso ai libri da portarmi dietro… pure se ho un ereader!)
Ci ho scritto un lungo post non solo per me stessa (scoprire dopo gli anta che il “problema” non è la timidezza ma l’incompresa introversione ti segna eh), ma per la generazione in crescita, i nipoti che stanno riscontrando le mie stesse difficoltà a scuola.
Che c’entra tutto questo col marketing? Sicuramente col Personal Branding, ma ci stavo pensando stamattina, leggendo un’altra tua/sua/vostra :D newsletter: sono interessanti perché vanno “oltre” il marketing.
Anche se in quella di stamattina (16 luglio in realtà), la citazione “L’eccellenza non è un’azione, ma un’abitudine” non è di Aristotele, ho scoperto da poco che è di Will Durante che scrisse “The Story of Philosophy” e con questa frase “We are what we repeatedly do. Excellence then, is not an act, but a habit.” semplificò alcune idee di Aristotele. :)