A molti sfugge il significato di branding. C’è chi pensa alla foto di profilo, chi a ottenere un vasto pubblico o chi pensa sia solo una manifestazione dell’ego di chi ha la smania di mettersi in mostra.
I glossari disponibili online ne parlano facendo riferimento a concetti vaghi e poco comprensibili ai più. Su Wikipedia troviamo questa definizione in riferimento alle persone: “la pratica di promozione commerciale di sé stessi e della propria carriera professionale”.
In verità, se parliamo di branding, c’è una sola semplice regola a cui attenersi per ottenerne un Brand efficace, unico e ricercato: “mantieni le tue promesse”.
Se dici di amare, garantire e assistere i tuoi clienti, fallo.
Se dici che chiamerai alle 12:00 precise, fallo.
Se dici di essere il migliore, dimostralo.
Se dici di odiare lo SPAM, non mandare messaggi non graditi.
Vuoi ottenere un Brand più grande? Fai promesse più grandi. E mantienile.
Capisco perché il concetto di branding non sia stato assimilato e compreso dalla maggioranza delle persone. Il motivo di tutta questa confusione nasce dalla necessaria alchimia tra reputazione e fama. Due elementi difficilmente amalgamabili di cui sono fatti i Brand che ottengono notorietà, consenso e grandi risultati.
La reputazione, ovvero la materia di cui è fatto un Brand, spesso non va d’accordo con la capacità di ottenere un pubblico.
Se inizi oggi a dichiarare e mantenere le tue promesse, pochi si accorgeranno che lo stai facendo. Le persone sono abitudinarie, hanno già qualcuno che è per loro un punto di riferimento proprio nell’ambito che proponi tu. Si tratta di stimolare il ricordo di te, di scardinare le convinzioni e di indurle a ritenerti un interlocutore affidabile. La reputazione richiede tempo, è un mix di promesse, conferme e fiducia.
Hai tre modi per aumentare la velocità di acquisizione di un tuo pubblico di potenziali clienti.
Essere nelle ricerche di chi non ha un referente in ciò che proponi tu, oppure distinguerti con un servizio che copre le lacune dei tuoi concorrenti e infine cercare di renderti completamente diverso dalla tua concorrenza attraverso la creazione di una nuova categoria in cui nessuno ha ancora un referente.
Le attività di branding sono iniziate dall’allevamento del bestiame, dalla produzione delle ceramiche, della birra e dei biscotti. Ora influenzano il modo in cui pensiamo i prodotti, le persone e la società. L’attività di branding è utile, perché nelle persone abbassa il livello di rischio percepito all’atto di acquistare qualcosa. Acquisto Nutella perché la conosco e soprattutto perché non mi fido della crema spalmabile a basso costo.
Se la materia di cui è fatto un Brand è la fiducia è nella comunicazione che si celebra la sua grandezza. Su tutto ciò che non ha le caratteristiche per essere un Brand hanno appiccicato un cartellino con uno sconto imperdibile.
Il primo dei 3 non credo di averlo capito.
Il 2° sì: analizzi la concorrenza e migliori uno o più servizi che offrono.
Nel 3° credo tu ti riferisca a una delle 22 leggi del marketing di Ries e Trout.
Ciao Daniele, il primo punto consiste nel farti trovare quando cercano un professionista come te. Riguardo il terzo punto è un grande classico del posizionamento, probabilmente l’hanno ideato loro ma non saprei ;)