Ho iniziato tardi a scrivere quotidianamente. In questi otto anni ho imparato molto su di me e moltissimo sugli altri: come ottenere attenzione, quali leve usare, quale post porta lavoro e quale solo generiche interazioni (sono utili entrambi). Ho imparato che non è una gara a chi riceve più visite o like, ma una sfida a farsi ritenere credibili, autentici e affidabili da chi ti osserva distrattamente scorrendoti sotto le sue dita nelle newsfeed o nei risultati di un motore di ricerca.
Quello che ho imparato dalla scrittura:
- Le persone non sono stupide. Anche se in alcuni casi lo sembrano non lo sono. Nessuno vorrebbe persone stupide come lettori o clienti, quindi perché raggirarle e trattarle come tali se non vuoi circondarti di queste? Le persone meritano rispetto e di essere trattate alla pari, altrimenti perdi il rispetto anche di te stesso.
- Diciamo tutti le stesse cose: la differenza sta nel come le diciamo. Questa è una lezione che si impara col tempo.
- Il numero dei follower, dei fan o delle visite non significa nulla. Hai aiutato o sei stato utile ad almeno una di queste persone?
- Ogni giorno iniziare a scrivere è la parte più difficile, poi non smetteresti mai.
- Se scrivi per soldi odierai il tuo lavoro, a me è successo in passato e da allora ho smesso.
- I numeri non sono l’obiettivo. Se sei troppo attaccato alla SEO, alle statistiche e ai risultati prodotti dalla tua scrittura sarai ansioso, insicuro e distruggerai la tua autostima.
- Non puoi prevedere se il tuo post avrà successo: non giudichi tu la qualità, ma il pubblico.
- Le fredde informazioni non scaldano nessuno. Le persone sono più interessate a ciò che pensi tu che alle fredde informazioni che riporti nei tuoi articoli.
- Se lo rendi semplice lo rendi di successo.
- Se proprio non hai voglia di scrivere non farlo. Ma se non hai mai voglia di scrivere devi capire perché.
- Provaci lo stesso. Spesso proprio quando non hai voglia di scrivere produci i tuoi migliori contenuti.
- Ci saranno persone che amano ciò che dici e come lo dici, altri ti odieranno per questo. Tu pubblica e non pensarci.
- L’esperienza conta. Se non hai vissuto o realizzato ciò che scrivi apparirai freddo e poco autorevole.
- Le persone meritano rispetto e la migliore forma di rispetto è rispondere alle loro domande. Questo non farà di te un guru ai loro occhi, ma non tutti aspirano a diventare guide spirituali.
- Quando arrivano hater e troll la migliore strategia è farsi una risata.
- Quale concorrenza? Quando i tuoi concorrenti sono anche amici, puoi complimentarti, condividerli e apprezzarli. Ci eleviamo elevando gli altri.
- La gentilezza, l’umiltà e la curiosità sono le basi della tua grandezza, anche se non prendi neanche un like. La grandezza si misura con altre unità di misura.
- Non inseguire obiettivi effimeri. Nessuno ha mai raggiunto la felicità donando o ricevendo un like.
Non solo; ho scoperto che la scrittura è un ottimo metodo terapeutico verso me stesso. Ho capito che l’umiltà non è solo una bella parola o un atteggiamento che puoi fingere di avere per renderti più avvicinabile. È il risultato della consapevolezza della tua vulnerabilità, della tua limitata conoscenza e del riguardo che hai verso le persone che non la pensano come te. I contenuti sono una somma di informazioni e opinioni: le prime devono essere verificate e verificabili, le seconde accompagnate dall’umile consapevolezza di non essere stato completo nella loro formulazione e della necessità di essere ricettivo verso nuove idee.
Quello che hai letto è la sintesi di ciò che ho imparato scrivendo, prendile con le pinze, sono solo un principiante.
Grazie della condivisione. Ho sempre scritto tanto online — meno in questi ultimi anni — e mi ritrovo in quello che dici soprattutto sul potere della condivisione delle esperienze e sull’imprevedibilità dei risultati. Potere terapeutico della scrittura? Assolutamente sì!
Sono felice che tu ti ci sia ritrovato amico!
Grazie, lo leggerò ai miei studenti.
Ne sono molto onorato Luca!
Credo che tu abbia colto nel segno, anche se molti potrebbero considerarti un irrimediabile idealista. Bravo, come sempre. Grazie.
Mi piace esserlo! :D
Grazie Skande per questo ennesimo articolo. L’ho letto con piacere in un momento non facile per me. Vorrei scrivere, ho tante cose da mettere nero su bianco ma ancora faccio “fisicamente” fatica. Aggiungerei alla tua lista un suggerimento che mi è arrivato l’altro giorno in una newsletter: essere tolleranti con sé stessi e imparare ad accettare che ci sono periodi dove “va bene così” non sono solo tre parole. Del tuo punto 17 che dire? Ne sono innamorata. Buona giornata.
La scrittura richiede l’animo sereno e l’ambiente favorevole, non credo alla favola dell’artista tormentato che scrive al freddo, malato e ubriaco
Concordo su tutto, specialmente sui numeri 3, 7 e 12.
Il 15 mi crea ancora rabbia – credo dipende dal carattere (o caratteraccio) della persona. Ma comunque, come già detto nell’altro tuo post, non inseguo l’attacco.
Grazie Daniele, chi ti attacca ha sempre più problemi di te, abbi compassione
Grata per le tue parole. I tuoi concetti arrivano chiari e limpidi. Sarà da poco che scrivi ma il risultato giunge dritto a segno.
Vedi, basta applicarsi ;)
Ciao Riccardo,
è sempre un piacere leggerti. Ti volevo chiedere una cosa da un po’ di tempo. Se è vero che non contano molto i numeri e i like, come reagire quando i numeri sono davvero bassi, bassi? Ovvero, come trovare la motivazione quando magari articoli e libri che sono costati tanta fatica non vengono letti da nessuno o quasi? Sul web si può misurare tutto, e se vengo letto poco o per niente, nonostante gli sforzi, non è certo una cosa che si può ignorare a lungo. Mi piacerebbe conoscere il tuo punto di vista.
Gli sforzi non servono a nulla, ma vanno applicati ad una strategia. Riesci ad ottenere 3 persone (in un anno diventano 1000, poi aumentano esponenzialmente) che cominciano a seguirti ogni volta che scrivi? Se non ci riesci hai un problema tecnico o strategico.
Forse è ora che qualcuno ti dia una mano a capire dov’è l’errore
Ciao Skande, io sto imparando e questi sono consigli preziosi. Grazie
Ne sono molto felice amica mia!
Grazie Riccardo per le tue parole, scrivi benissimo e mai in maniera banale. Ahimè sei un esempio troppo alto da emulare.
Ma figurati, sono solo un apprendista, quelli bravi sono molto distanti da me
Skande, questo decalogo lo stampo e me lo appendo davanti alla mia scrivania.
Perché? Per impararli? Non credo, quello che consigli fa parte dei nostri valori, della nostra personalità, della nostra etica, del nostro bagaglio culturale. Se non hai il loro germe dentro di te, non credo ci sia un modo per impararli. Solo vivendoli, facendone esperienza puoi farli tuoi.
Insomma voglio averli davanti ai miei occhi ogni giorno per ricordarmi che posso ogni giorno essere una persona migliore. Grazie Skande!
ti chiami principiante, Riccardo?