Possiamo definire il “branding” come l’attivita con cui creiamo la percezione di unicità nella mente del potenziale acquirente.
Una delle pratiche fondamentali di questa disciplina suggerisce che la capacità di essere rilevante per un Brand è inversamente proporzionale alla sua portata: più ti mostri capace in settori o competenze diverse e più rischi di venire giudicato poco efficace nella singola pertinenza. Il Brand vive nella focalizzazione, nella coerenza e nella sua apparente unicità.
Se ragioni sulla struttura di cui è composto un Brand personale sicuramente riterrai efficaci e degni di valutazione le certificazioni, ovvero gli studi fatti, l’appartenenza ad albi o i libri scritti. Ovvero tutto ciò che certifica una competenza teorica. Ma questa non basta, servono risultati dimostrabili e tangibili: la quantità e la qualità delle aziende con cui hai lavorato, i riscontri di altri autorevoli leader del settore o la dimostrazione di quanto la propria professionalità abbia fatto crescere un cliente. Questi elementi sono maggiormente efficaci se, anziché esibirli apertamente, crei un percorso che li faccia emergere.
La legge della contrazione
Avrai notato che un Brand diventa più efficace quando restringe il suo campo d’azione ed esprime il meglio su una specifica esigenza singola. Quando appare chiaro chi sei e che sai svolgere un determinato compito meglio di un generalista o di qualcuno che offre un ventaglio enorme di servizi.
La “Legge della Contrazione” di Al Ries è oggi ampiamente riconosciuta e negli anni ha assunto il nome di “marketing di nicchia”. Lo sottolinea in un articolo Alexandra Sheehan, scrittrice e marketer che collabora con Shopify:
“Ritagliarsi un mercato di nicchia e posizionarsi come il marchio di riferimento per un pubblico specifico non solo stabilisce la tua credibilità rispetto ai generalisti concorrenti, ma si traduce anche in un’attività più mirata, dalla tua proposta di valore unica al marketing dei contenuti, che lo rende più facile affinché i clienti giusti dicano: “Questo è per me!””
Trovare la propria nicchia
Questa è un’operazione che prevede una ricerca sul campo a suon di tentativi. Si tratta di verificare che esista un mercato abbastanza ampio a cui comunicare e che la domanda sia sufficiente a renderlo interessante.
Questo mercato ha dei bisogni che possono e devono essere soddisfatti; alcuni elementi da valutare attentamente sono:
- Individuare le caratteristiche del servizio/prodotto apprezzato da questi potenziali acquirenti
- Identificare una fascia di prezzo ritenuta ragionevole che questo mercato sia disponibile a spendere
- Isolare le esigenze in fatto di qualità, caratteristiche e garanzie che questo pubblico si aspetta
- Comprendere come e dove trovare questo esigente cluster di persone
- Identificare una strategia di marketing che parli un linguaggio appropriato e ottenga i favori e le recensioni dei punti di riferimento del settore.
- Verificare se sia possibile, attraverso le tue competenze o il tuo servizio, sostituire un modo di lavorare o un approccio vecchio e superato.
- Esaminare la possibilità di unire alcuni servizi in qualcosa di nuovo con un nome diverso e originale.
- Risultare innovativo grazie alla tua capacità di adattare strumenti e strategie che non ti facciano apparire simile a nessun competitor.
Comunicare il tuo Brand passa attraverso la direzione e la differenza. Là fuori il mercato è rumoroso e sempre più esigente: la tua unica possibilità è emergere con le differenze. Al Ries ci insegna che “Un marchio dovrebbe utilizzare un colore che è l’opposto dei suoi principali concorrenti”, tu dovresti utilizzare una comunicazione diversa e ricercare un tuo specifico pubblico all’interno di un più vasto mercato. Devi creare un Brand di te stesso e lo puoi fare con quello che ti differenzia e capendo come arrivare con la comunicazione a chi apprezza queste differenze. Questi acquirenti ti stanno già cercando.
“Lavorare” sul brand – il proprio o quello di altri- richiede passione, dedizione e tanto rispetto.
Grazie Riccardo, perché con i tuoi libri e i contenuti che condivido esprimi tutto questo!
Grazie a te Cristina!
Grazie Riccardo di questo contributo! Il pensiero di Al Ries è fin troppo (mal) citato ultimamente. Invece tu hai dato uno spaccato diverso della legge della contrazione.
Molti citano Al Ries dicendo che “bisogna differenziarsi offrendo un servizio o prodotto diverso”. Ma tu hai posto finalmente l’accento anche sul differenziarsi in base al target scelto, al modo di servirlo e al modo di comunicare con esso.
Ti chiedo: visto che saper leggere il mercato è il primo passo per creare un Brand riconoscibile perché “diverso dagli altri”, quali possono essere le strategie per condurre un’analisi di mercato (qualitativa) efficace?
Grazie a te Guido,
impossibile risponderti, ogni settore va opportunamente studiato e compreso. Vanno studiati i competitor e i loro servizi/prodotti. Poi indagati i clienti, le loro lamentele e i loro bisogni. La differenza nasce dalle mancanze e dalla poca voglia di innovare dei concorrenti
La tua disamina è perfetta Riccardo! Per la mia attività di property finder,grazie per i suggerimenti!
Grazie a te Michele, felice di esserti stato utile!
Grazie Riccardo anche per questo ennesimo contributo di grande valore e qualità! Davvero uno dei protagonisti del settore da cui amo imparare
Grazie Armando! Gentilissimo
Riccardo grazie perchè in realtà mi hai dato un ottimo spunto con la tua risposta… “Poi indagati i clienti, le loro lamentele e i loro bisogni. La differenza nasce dalle mancanze e dalla poca voglia di innovare dei concorrenti”.
Grazie!!
Grazie a te amico mio!