Ho notato alcuni colleghi che in questi giorni commettono un grandissimo errore. Non danno valore alla loro esperienza.
Queste sono settimane difficili in cui molti hanno visto ridursi fatturato e occasioni lavorative. Comprendo la preoccupazione e la voglia di reagire a questo complicato momento storico, tentando la carta estrema del donare la cosa più preziosa che hanno: la loro professionalità.
Le informazioni sono ovunque. Tranne in rari casi o in settori specifici, non sono le informazioni a mancare in un’epoca in cui possiamo ottenere le risposte a qualsiasi domanda semplicemente sfiorando uno schermo. Quindi non puoi fare pagare le informazioni; da sole queste non hanno valore. Quando tu crei un contenuto e lo regali al pubblico, in cambio della sua attenzione o della sua vicinanza, stai donando qualcosa che ha un valore solo se è ricercato.
Quindi se pubblichi un video o un post in cui insegni o racconti qualcosa che fa parte del tuo lavoro non stai formando i tuoi concorrenti, stai formando il mercato che potrebbe acquistare da te la tua capacità e la tua esperienza.
La tua esperienza è unica. La pratica che hai sviluppato in anni di studio e di lavoro non puoi scriverla in un libro, non puoi donarla attraverso un corso. Attraverso questi corposi e articolati contenuti tu doni le informazioni, ovvero le basi su cui maturare l’esperienza; se chi le apprende dedicherà anni a questo lavoro come hai fatto tu.
L’esperienza non è la somma delle informazioni che puoi collezionare online. È basata sulla sensibilità, sulla capacità di risolvere o anticipare i problemi e di collocare la giusta informazione in una strategia generale che difficilmente si impara solo attraverso articoli, webinar o libri.
Quindi non rischi nulla se pubblichi un post o un video interessante su come sostituire la valvola della caldaia o come creare una campagna di ADV su Instagram. Non formerai concorrenti, ma l’interesse verso te e le tue capacità. Questo è un dono che pagherai con il tuo tempo.
Rischi molto se smetti di dare significato alla tua esperienza, perché quando le persone che ti vedono regalarla penseranno che non abbia valore.
Solo le informazioni vanno donate, l’esperienza va sempre fatta pagare!
Articolo veramente utile perché, almeno io, me ne dimentico frequentemente per un senso di errato buonismo.
Grazie!!
Grazie a te amico!
Vorrei chiederti un’ informazione su cio’ che hai scritto e forse non mi e’ chiaro.
Va bene fare pagare e non svendere la propria esperienza, ma perche tu sostieni che e’ mecessario regalare informazioni? Anche le informazioni non fanno anch’ esse parte della propria esperienza?
Le informazioni sono elementi a se stanti non contestualizzati, chi li riceve potrà averne beneficio o non sapere come collegarli a pezzi mancanti della propria cultura o esperienza. Quindi sono ottimi da regalare, ma spesso non utilissimi a chi riceve.
Anche le informazioni fanno parte della tua esperienza, ma non sono cucite attorno alla singola necessità. Questo va fatto pagare ;)
Ciao Riccardo,
stessa riflessione di stamattina, in cui stavo creando un video in cui parlavo del “valore”, però in modo diverso da un aula di personal branding, partendo da una poesia. ( te la scrivo qui in fondo).
Il conflitto interiore è tra riconoscere il proprio valore e vedere l’inondazione di offerta di competitors o colleghi, fai tu.
Anche il tuo post precedente, in cui dicevi “fai la differenza e si ricorderanno di te”.
Ecco, io mi occupo di crescita personale (anche attraverso creatività e personal branding) mi sono chiesta come comunque posso contribuire in questo momento fornendo aiuto e supporto ma senza svalutarmi (innanzitutto con me stessa).
Ho smesso di fare colloqui gratuiti anni fa, quando ho scoperto che il tipo che avevo di fronte guadagnava 100K ma pretendeva l’accesso al centro d’ascolto gratuito.
Un abbraccio, se posso, ed eccoti la poesia.
Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario,
la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente
e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordare di che.
Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord,
qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.
Erri De Luca
Opera sull’acqua e altre poesie (Einaudi, 2002)
Grazie Paola, hai scritto cose suggestive che condivido!
Gran bell’articolo. Ho iniziato a seguirti con interesse. Ottimi spunti di riflessione. Grazie.
Grazie Massimiliano, ne sono onorato!
Ciao Riccardo, ho iniziato a seguirti con interesse da qualche giorno. Complimenti per il valore dei tuoi contenuti, che ritengo personalmente ben esposti e ricchi di spunti di riflessione. Si percepisce la qualità e la professionalità che ti contraddistingue. Sicuramente potrai essere “faro” per un giovane aspirante consulente. Grazie davvero.
Grazie Ruggero, gentilissimo! Sono io a ringraziare te
Anch’io la penso così. Ci vuole tempo, impegno, determinazione e amore: per quello che si fa e per gli altri. Il percorso è lungo e si fa a piccoli passi, ogni giorno.
Giustissimo Letizia!