Comunicare attraverso la scrittura è una forma d’arte, sostiene Megan Holstein in un post che trovo molto pratico e interessante per tutti coloro che si accingono a creare contenuti testuali efficaci e con un’impronta unica. Anche se rimango consapevole che modificare il proprio stile e le abitudini comporti una trasformazione tutt’altro che semplice.
Il primo ostacolo siamo noi stessi. Difficilmente possiamo definirci con obiettività e lo stesso vale per la nostra scrittura, che non sappiamo se sia accattivante o noiosa. Gli scrittori di successo assumono un editor, ma la maggior parte degli scrittori online e dei blogger non ha questa possibilità.
Tuttavia non bisogna abbattersi, basta applicare alcune accortezze per rendere la prima stesura meno grossolana e più incisiva. Molte persone intendono l’attività di editing di un testo come la semplice correzione dei refusi, ma questo articolo cerca di andare oltre queste sviste grammaticali. L’editing, la modifica del testo può differenziarsi in:
- Correzione di bozze: grammatica, punteggiatura e tutto ciò che hai imparato a scuola.
- Modifica per riga: modifica frase per frase per vedere se c’è un senso. Questa è la chiave per assicurarsi che tutte le frasi in un paragrafo siano correlate.
- Modifica dello sviluppo: vedere se le idee sono articolate in modo sensato e funzionano bene insieme. Ciò garantisce che l’articolo abbia un buon impatto e scorra bene.
Benché software come Word, in alcuni casi, siano in grado di riconoscere gli errori e attuare la correzione necessarie, nessun software è in grado di intervenire sugli altri due punti.
Passaggio 1: ciò che scrivi deve convincere il tuo lettore
Se un pezzo di saggistica o un articolo non riescono a convincere il lettore della validità di ciò che affermano, allora significa che, in qualche misura, hanno fallito. Pertanto, è fondamentale che la scrittura riesca a rendersi autorevole oltre che corretta e piacevole alla lettura.
Per accertarti di questo, prima di tutto, poniti questa domanda: “Qual è il messaggio principale che voglio comunicare?”
Non puoi convincere il tuo lettore se non sai esattamente su cosa stai cercando di convincerlo. Una volta che avrai ben chiara una tesi che vuoi dimostrare dovrai capire se ciò che hai scritto riesce a persuadere il tuo lettore che ciò che scrivi abbia un fondo di verità. Questo avviene tramite la struttura argomentativa del tuo articolo.
Tutti gli argomenti sono strutturati in questo modo: prove + logica = conclusione.
- La prova è l’informazione esterna che riporti.
- La logica consiste nell’armonizzare le referenze esterne e le tue esperienze/opinioni.
- La conclusione consiste nella tesi che vuoi dimostrare.
Se non disponi di prove sufficienti, la tua conclusione non regge. Se non combini le prove in modo logico, la tua conclusione non regge.
Non ha senso preoccuparsi della struttura dei paragrafi o delle frasi se l’argomentazione è fondamentalmente errata, quindi chiediti: ho abbastanza prove? Se sto avanzando un’affermazione scientifica, ho citato gli studi adeguati? Se sto facendo un’affermazione emotiva, l’ho sostenuta attraverso il racconto di esperienze che ho provato personalmente o di altre persone autorevoli? La mia logica ha senso? Le prove che ho fornito per giungere alla conclusione sono ragionevoli?
È molto suggestivo e rapido pubblicare un articolo senza prima rileggerlo e verificare le argomentazioni, ma non bisogna farlo, essendo un comportamento pigro i lettori noteranno subito carenze logiche o l’assenza di referenze.
Passaggio 2: ciò che scrivi non deve creare confusione nel lettore
Al di là della struttura scelta per il proprio articolo o post, ogni idea deve passare alla successiva in modo prevedibile. Quando le idee non scorrono in questo modo, i lettori si confondono e trovano difficile la lettura. Questo può portarli a interromperla e a uscire dal tuo blog.
Per evitare questo chiediti: “Se riassumessi questo testo paragrafo per paragrafo, avrebbe senso? Ogni paragrafo o sezione è direttamente correlato a quello che lo precede e a quello che lo segue?”
Passaggio 3: rendi la tua scrittura lineare
A questo punto, la tua scrittura ha un senso logico ed è organizzata in modo sensato per il lettore.
Se però ti concentri sui singoli paragrafi, scoprirai che le tue frasi non sono sempre disposte nell’ordine più ragionevole, perché il cervello non funziona in modo lineare, quindi quando scriviamo, abbiamo la tendenza ad ammassare frasi simili invece di disporle una per una, perdendo così la linearità.
Guarda ciò che hai scritto:
- La frase iniziale di ciascun paragrafo segue logicamente il paragrafo finale della frase precedente?
- Le singole frasi hanno senso quando le leggi ad alta voce, una dopo l’altra?
Passaggio 4: rendi la tua scrittura più minimale
A volte scriviamo frasi lunghe e confuse, oppure frasi con una sovrabbondanza di peculiarità linguistiche, o a volte le nostre frasi sono troppo brevi. Questo non va bene.
Le frasi che troviamo artistiche e belle, potrebbero risultare faticose per chi legge, ecco perché occorre rileggere ciò che si è scritto e tagliare il superfluo.
Sbarazzati dei cliché. Gli scrittori spesso pensano di essere intelligenti usando i cliché, ma per i lettori si rivelano banali.
Stai usando troppi trattini, parentesi, punti e virgola o altri segni di interpunzione? Ristruttura i tuoi scritti in modo che vengano utilizzati meno. Tecniche come queste sono divertenti a piccole dosi, ma fastidiose se ripetute in modo insensato.
Passaggio 5: ciò che scrivi deve essere grammaticamente corretto
Ovviamente tutti questi passaggi non devono mettere in secondo piano la grammatica e l’ortografia, molto importanti e che devono essere sempre controllate. Ci sono molti software che provvedono alla correzione degli errori, ma devi sempre fare un ulteriore controllo, perché questi non sono mai infallibili. Farti aiutare da qualcuno è un’ottima idea.
Consiglio bonus: quando infrangere le regole
La scrittura è un’arte, non una scienza. A volte infrangere le regole è la cosa più giusta da fare.
Solo tu puoi sapere quando infrangere le regole è la cosa giusta da fare in quel caso specifico, ma in linea di massima pensa: se non puoi spiegare perché la regola esiste e perché ti serve infrangerla, allora non dovresti farlo.
“Infrangere una regola che capisci è arte. Infrangere una regola che non capisci è segno di impreparazione e trascuratezza”, conclude il suo articolo Megan.
L’articolo giusto al momento giusto, grazie!
Ottimo Laura!
Questo articolo è veramente interessante
Grazie
Che bello questo articolo, Riccardo! Non ho ancora letto quello che ti ha ispirato, ma sarà di sicuro interessantissimo, come pure il libro di Vera Gheno “Potere alle parole”. Credo che chi, come me, ripone tutto nella comunicazione scritta, non potrà non tenerne conto. Gli unici articoli che mando “in revisione” agli interessati sono le mie interviste e qualcosa che potrebbe essere usato a fini promozionali dai miei amici. Se scrivo cose utili per loro, ne sono molto contenta. A me non viene in tasca niente, ma ho un grande riscontro di pubblico nella condivisione dei miei post.
Brava Silva, questo è lo spirito! Continua così
Bellissimo contenuto. Non banale ma stimolante. Prova, logica e conclusione.
Sei sempre una grande risorsa.
Grazie Federica!
Ci sono alcuni che dicono che non esistono regole nella scrittura, pena la perdita di creatività. In realtà avere degli schemi ti rende maggiormente sicuro e ti aiuta ad esprimere meglio ciò che vuoi comunicare. E’ come una squadra di calcio, funziona meglio se ci sono degli schemi che aiutano i singoli ed i campioni a fare la differenza. Anche a me prove, logica e conclusione è piaciuto molto. Grazie.