La narrazione non solo ci avvicina a Dio, ma rende gli uomini simili a Dei.
Saper raccontare, persuadere e convincere attraverso un percorso intellettuale in cui le informazioni e le emozioni si intrecciano è una forma d’Arte. Si tratta di portare in un nuovo mondo, costruito sull’immaginario, la mente dell’interlocutore. Perché questo funzioni le storie devono apparire convincenti, essere inserite in un ecosistema in cui tutto supporta un racconto che tenta di costruire un senso etico, estetico e filosofico attorno ai nuovi bisogni, che spesso non sono bisogni reali, ma indotti dal contesto, dal senso di appartenenza e dalla necessità di sentirsi diversi o migliori.
Ci hanno ingannato e riusciranno sempre a far nascere la volontà di acquistare un’auto nuova, una crema spalmabile o un abbonamento alla Pay TV. La narrazione è l’arma più potente che esista.
“Costruire narrazioni che funzionino non è facile. La difficoltà non risiede tanto nel raccontare una storia, quanto nel convincere tutti gli altri a crederla vera. Gran parte della Storia (quella con la S maiuscola) gira intorno a questa domanda: come convincere milioni di persone a credere a narrazioni specifiche circa gli dei, le nazioni o le società a responsabilità limitata? E tuttavia, quando ci si riesce, ciò conferisce ai Sapiens un immenso potere, poiché fa sì che milioni di estranei cooperino e agiscano in direzione di obiettivi comuni. Provate solo a immaginare quanto sarebbe stato difficile creare stati, chiese o sistemi giuridici se avessimo potuto parlare soltanto di cose che esistono veramente, come i fiumi, gli alberi e i leoni”
Yuval Noah Harari
L’essere umano da millenni non parla più di leoni e di alberi, si è evoluto in una forma di vita incentrata sui concetti astratti del marketing.
Chi domina il racconto domina il gioco.
La curva di apprendimento tua e del tuo pubblico
Nell’ottocento Hermann Ebbinghaus, uno psicologo tedesco, coniò l’espressione “curva di apprendimento” per descrivere i processi osservati in persone che memorizzavano specifici compiti attraverso numerose ripetizioni, un concetto che presto assunse un significato più ampio. Un principio attraverso cui si dimostra che, attraverso l’abitudine e la ripetizione, si ottiene un costante miglioramento in qualsiasi attività umana.
Creare contenuti non è un’operazione da riservare unicamente alle persone fantasiose o creative; è un mestiere per chiunque abbia costruito un metodo con cui trovare le giuste fonti da adattare alla propria cultura, al proprio contesto e arricchirle con la propria esperienza e personalità.
Un contenuto utile estende la fredda informazione arricchita dall’esperienza di chi la propone al suo pubblico. Se sei d’accordo con me e la mia visione, converrai che la creazione di contenuti richiede una “curva di apprendimento” attraverso cui, giorno dopo giorno, diventa sempre più facile ottenerli e produrli. Ogni giorno scopri una nuova fonte di informazioni, scrivi in maniera più disinvolta e diventi sempre più produttivo nel generare le tue comunicazioni.
Alcuni mi dicono che le informazioni con cui produrre i contenuti sono preziose, le hanno pagate col tempo, lo studio o la ricerca. La professionalità e la conoscenza non vanno regalate o svendute.
Non sono mai stato d’accordo con questa assurda presa di posizione, anzi sono convinto che le idee portino nuove idee e tanto “karma” positivo a chi le ha generate. Come diceva Thomas Jefferson:
“Chi riceve un’idea da me ricava conoscenza per sé senza diminuire la mia; come chi accende la sua candela con la mia riceve luce senza lasciarmi al buio”
Illuminare le persone è un buon metodo per farsi amare, ricordare o apprezzare. Un modalità costosa energeticamente, in cui avrai poca concorrenza. Su questa puoi innescare l’abitudine a farti ascoltare attraverso un’efficace “curva di apprendimento”.
Trovo nel tuo pensiero due concetti:
1) il racconto fatto con l’anima e non con la ragione: un’esperienza vissuta e non un tema in classe.
Significa immergersi nelle emozioni e non raccontare una storia di marketing
2) la condivisione
Significa scambiarsi idee e rendere le persone migliori. Abbassa il livello di competizione ed alza il livello di collaborazione. In uno si va veloci, in due si va lontano.
Mi piacciono tutti e due
Grazie Skande
Grazie amico mio!
Devo dire che il tuo blog esprime a perfezione l’accrescersi continuo della tua capacità di informare raccontando…
Grazie
Grazie Gianluca, gentilissimo!
Quanto è bello questo articolo. Sebbene io non creda molto che la narrazione ci avvicina a Dio, mentre piuttosto rischia davvero di farci sentire Dei, quando ci sentiamo appagati e lodati per i risultanti ottenuti con un buon contenuto, vorrei soffermarmi sulla tua considerazione sulla parte finale del tuo post, nella quale mi ci riconosco pienamente. È davvero bello “illuminare” altre persone senza “spegnere la luce propria”. Una buona idea può essere utile, perché tenersela per sé? Non ci aveva mica visto male il buon Gesù, nel quale credo, quando per ribadire lo stesso concetto ha usato la figura del “talento” (ai tempi una moneta) che non dev’essere nascosto o della luce che non deve stare sotto il moggio (un recipiente) ma in alto, per illuminare tutta la stanza!
La narrazione ci avvicina a Dio in ogni luogo di culto. Gesù è stato un grandissimo narratore, il più grande! Grazie amica mia
Io personalmente non sono brava a raccontare e preferisco ad esempio leggere che scrivere.
Intendo che non tutti hanno doti di comunicazion e e quindi non tutti sarebbero in grado di vendere.
Un mio amico sostiene che qualunque venditore vende se stesso
Ad ogni modo ti faccio i complimenti per gli articoli che scrivi sono sempre belli
Questo è uno dei piu belli che abbia letto!!!
Comunque ti ringrazio perché è sempre un piacere leggerti
D’accordo con Loris. Anche io ne ho estratto questi 2 concetti, che condivido.
Mi piace sempre trovare i tuoi contenuti su LinkedIn e nel blog.
Il concetto sul quale fai spesso leva è la costanza che permette di produrre e mantenere nel tempo contenuti e comunque azioni di qualità.
Un’altra caratteristica che trovo così semplice, ma di grande impatto è condividere la conoscenza per creare ritorno di positività e attenzione da parte del tuo pubblico o di chi vuoi annettere alla tua rete.
Sempre bravissimo, Riccardo.
Questo è lo spirito amica mia! Grazie
Spunto davvero illuminante, molto più della candela di Jefferson.
Grazie.
Andrea
Thomas Jefferson ci dice quanto sia stupido l’essere umano. Grazie Andrea!
E niente … io ogni volta che ti leggo quasi quasi mi commuovo.
Grazie, Riccardo, per la puntualità e la generosità.
Grazie amica mia, gentilissima!
Da un pò di tempo sto ragionando su una mia idea – progetto da realizzare. L’altro giorno la stavo raccontando ad una mia amica che ad un certo punto mi dice: “Se tu pubblichi il tuo lavoro ma non ci guadagni nulla a cosa ti porterà? Fossi in te ci penserei prima di condividere queste belle cose”.
Oggi ho trovato una risposta efficace che condivido molto grazie alla lettura del tuo articolo.
“Chi riceve un’idea da me ricava conoscenza per sé senza diminuire la mia; come chi accende la sua candela con la mia riceve luce senza lasciarmi al buio”
Grazie
Mi hai appena ispirato un post, grazie a te Cinzia! Vedi come le idee sono un eterno fluire?!