È tipico dei bambini urlare: i grandi non li ascoltano, i coetanei neppure e così l’unica alternativa che immaginano di avere a disposizione è alzare il volume fino ad urlare. Così facendo, non ottengono l’effetto di essere ascoltati, ma di dichiarare quanto sono frustrati e quanto non si sentono considerati. Dimostrano agli altri che hanno fatto bene ad escluderli.
Online, sui social, è la stessa cosa. Se alzi i toni, se aumenti l’aggressività o se cerchi di stupire continuamente, dichiari apertamente la tua frustrazione. Anche le aziende, facendo marketing, si ritrovano spesso a urlare più del necessario. Le mail scritte in maiuscolo finiscono nello spam. I popup insistenti e invadenti sui siti di informazione dichiarano che non sanno tenersi i lettori. Le tecniche veloci e aggressive per vendere un prodotto raccontano che hai un problema di soldi o di reputazione.
“Quando tutti urlano non vince chi urla più forte, ma chi ti sa parlare all’orecchio”
Mauro Marinoni
Urlare non è più un’attività efficace, l’hanno già compreso in tanti e molti ci arriveranno presto. Un mercato che va ad esaurirsi. Quindi cosa conviene fare?
La mia proposta è semplice. Puoi iniziare a sussurrare le informazioni corrette al pubblico più adatto, puoi scrivere una mail allegra e utile, un messaggio di aiuto o apprezzamento. Puoi ascoltare e rispondere. Questa è la materia di cui è fatto il marketing. Prima ascolta e poi rispondi. A quel punto alzeranno il volume per sentire meglio quello che dici.
Perfetto
Funziona con i bambini che drizzano le orecchie quando sussurriamo, funziona nelle trattative quando smettiamo di vendere e venderci ed ascoltiamo, funziona in aula di formazione per mantenere alta l’attenzione
Funziona anche online, basta sapere a chi parlare ;)
L’articolo che aspettavo!!! Grazie!
Questa è anche la materia di cui sono fatte la comunicazione e le relazioni pubbliche. Se non ci sono comunicazione e relazione, non c’è marketing che tenga.
Sacrosanto Nadia!
Giustamente hai iniziato con i comportamenti dei bambini. Io che li seguo come catechista (anche) agli inizi di questa carriera poco redditizia mi comportavo come loro. Poi ho provato a tacere. Sapevano benissimo che erano lì per ascoltare da me, eppure mi ignoravano. Dopo qualche minuto di silenzio, la consapevolezza: “perchè non parli?”… Ora, come dici tu nel proseguio dell’articolo, parlo piano, rispondendo alle loro curiosità – che magari sono fuori luogo per il messaggio di quell’incontro – e con l’abilità di riportarli sul mio sentiero.
“Le mail scritte in maiuscolo finiscono nello spam”: santo Riccardo! quanto vorrei che leggessero questa frase i miei colleghi. Anche al lavoro predico come comunicare correttamente (molti di loro pubblicano autonomamente informazioni sul sito comunale per i cittadini) e io faccio da vigile, controllando la qualità della comunicazione. Grazie!
Grazie Silvia, continua a vigilare!
“I popup insistenti e invadenti sui siti di informazione dichiarano che non sanno tenersi i lettori.”
Ecco, questo lo urlerei forte, sperando che a qualcuno entri bene in testa! :D
Credevo che i popup si fossero estinti col nuovo millennio, e invece no, eccoli tornati a perseguitarci ad ogni click. Non li posso sopportare. Ci sono siti dai contenuti validissimi che non consulto più per la presenza di queste orride bestioline nel mio schermo. Tra l’altro, alcuni popup video mangiano connessione e destabilizzano il sito stesso, che poi non funziona nelle parti essenziali. Bell’affare davvero!
Non si estinguono purtroppo, sono come le piattole
Questo tuo articolo Riccardo, mi conforta. Non mi sono mai ritrovata nei messaggi urlati, pressanti, per citare un tuo articolo di qualche giorno fà, i titoli di mail troppo aggressivi, che alla fine per quel che mi riguarda non mi invogliano assolutamente a leggerne i contenuto, anzi. Esattamente come i popup, che alla fine finiscono per indispormi, perchè non mi permettono di leggere le informazioni che mi interessano. Credo nella gentilezza e nell’ascolto, un confronto, uno scambio diretto, aperto e sincero con il giusto tono di voce.
Allora siamo allineati amica. Grazie per il commento