Da molto non scrivo di Twitter, anche se lo uso ogni giorno per informarmi, conversare e distribuire i miei contenuti. Sono iscritto da oltre 10 anni e ho amato fin da subito la sua, apparentemente semplice, filosofia, che consiste in un’attività di “microblogging” di contenuti che, al contrario di tutte le piattaforme social, possono essere visti o reperiti facilmente da chi sente l’esigenza di informarsi su un determinato argomento. Questo perché Twitter non è un Social Network, ma un vero Medium in cui quello che pubblichi – a patto di avere un profilo aperto – può essere facilmente reperito attraverso il suo ottimo motore di ricerca o un determinato hashtag.
Come dicevo all’inizio, avevo smesso di parlarne, poiché negli anni della sbornia di Facebook e Instagram, l’ho visto soffrire di un deciso calo di popolarità, minato anche da alcune incomprensibili scelte da parte del gestore. Personalmente ero rimasto deluso sia dalla parte tecnica che dalla sua effettiva efficacia sui contenuti pubblicati. Tuttavia non ho mai smesso di utilizzarlo.
Ormai siamo nella seconda parte del 2019 e Twitter, negli ultimi mesi, ha fatto passi da gigante dal punto di vista tecnico. Ora è regolato da un algoritmo – principalmente basato su affinità ed engagement – che ha preso il posto della iniziale utopistica e poco produttiva timeline nell’erogare i tweet degli utenti.
Altro fattore che sta aiutando molto la piattaforma di Jack Dorsey è che Facebook ha perso smalto avendo deluso la fiducia di molti a causa degli scandali sulle fughe di dati e dalla minore portata data alle notizie. La scelta di Mark Zuckerberg di renderlo sempre più rivolto a gruppi chiusi di utenti sta stretta a chi ha l’esigenza di una diffusione editoriale ampia.
Questi due fattori hanno incrementato il fatturato (+ 18%) e il numero di utenti attivi (+ 14%), secondo l’ultima trimestrale. Anche senza leggere questi dati, in base alle mie frequentazioni e le risultanze delle statistiche del mio account e di quelli di alcuni clienti, avevo già notato da alcuni mesi una maggiore interazione e la vivacità di un Twitter che sembra abbia ritrovato i vecchi splendori. Secondo Franz Russo (@FranzRusso), professionista in ambito marketing e IT, molto attivo su questo canale,
“Twitter ha compreso che era arrivato il momento di innovare la piattaforma, ormai troppo statica, rimasta ferma sostanzialmente al 2006, l’anno in cui fu creata. Un grande problema di Twitter è sempre stato identificato nel numero degli utenti la cui crescita, in anni recenti, era praticamente pari a zero. Ma quella non era altro che una conseguenza di una pessima esperienza d’uso. Attraverso le novità lanciate di recente, come il redesign della versione web, e quelle che stanno arrivando, si va nella direzione di facilitare la conversazione. Questo potrebbe segnare la svolta che attendevamo. E poi, è vero che Twitter non è etichettabile come “social network”, è altro, ma è anche vero che la possibilità di poter modificare il contenuto del tweet entro pochi secondi darebbe una grande mano. E anche su questo stanno lavorando”
Non voglio illudere nessuno. Twitter è sempre stato e rimane un canale informativo, meno votato alle lunghe discussioni dei gruppi Facebook, ma è sempre più un punto di riferimento per chi cerca notizie e per chi le distribuisce. Richiede una comprensione tecnica maggiore rispetto ai social network e, per chi pubblica, una sensibilità giornalistica votata all’attualità e al posizionamento.
Twitter ha fatto tanto in questi ultimi mesi per limitare e chiudere i bot, ma ancora molto rimane da fare.
Sono ottimista e speranzoso, visti i segnali che ogni giorno rilevo dalla mia attività. Finalmente sembra che gli utenti e i gestori della piattaforma abbiano trovato un buon compromesso su cui costruire le basi per farne il migliore canale informativo aperto a chiunque abbia qualcosa da dire.
Anche secondo me la strategia di Facebook sta aiutando Twitter
Finalmente, ne hanno fatte di sciocchezze prima di arrivarci eh!
L’attuale problema di Twitter in Italia è secondo me legato allo scriteriato utilizzo che ne fanno i politici di ogni schieramento; i loro post scatenano orde di commenti e condivisioni davvero deprecabili. In questa logica, l’algoritmo potrebbe avere un ruolo molto importante nel rilancio della piattaforma.
Puoi evitare di guardarli eh? Se cerchi notizie specifiche o fai delle liste, un esempio: https://twitter.com/skande/lists/il-top
Ciao Riccardo, mi dive pagina non trovata… È cambiato qualcosa che mi sono perso? Complimenti come se piovesse :-)
Risolto, fai conto che non abbia scritto niente. A parte i Complimenti
Ottimo!
Sono iscritta a Twitter, tuttavia non lo uso molto. Però nel tuo secondo podcast sono arrivata al punto in cui parli di questa piattaforma. Non l’ho ancora affrontato. Credo ci troverò spunti interessanti e cose che ancora non ho approfondito.
Secondo me Twitter potrebbe piacerti, hai la giusta sensibilità. Ma non è per nulla facile all’inizio ;)
La prendo come una nuova sfida. Non l’ho mai approfondita più di tanto…
L’innovazione più interessante (anche se esiste ormai da quasi un anno, per cui non è una novità) è la facilità con cui si possono creare thread o, usando un termine classico, tweet storm molto elaborati.
Questo permette creare una base di conversazione molto più efficace, addirittura dandoti la possibilità di presentare una versione light di contenuti che poi la gente può andare a vedere nel dettaglio nel tuo sito.
Di innovazioni ne hanno avanzate parecchie, hanno anche lavorato sull’esperienza d’uso e la semplificazione. Ora serve l’interesse di un pubblico più vasto
Ciao Riccardo, bellissima notizia! Chi come noi non lo ha mai abbandonato è felicissimo di vedere che l’uccellino torna a cinguettare :) . La cosa delle discussioni io l’ho notata sulla community italiana, che in effetti non ha mai generato granché, mentre ho visto che in inglese ci sono bellissime discussioni da seguire e cui partecipare. Tu cosa ne dici?
Gli italiani preferiscono discutere sui social non su Twitter. Forse è meglio così, quando lo utilizzo cerco notizie non flame ;)
Anche io lo uso da più di dieci anni ma in modo discontinuo. A volte me ne dimentico per giorni e giorni. Tuttavia, secondo me, non ha mai smesso di fare bene il suo lavoro e cioè ospitare e favorire micro-conversazioni. Il suo punto debole secondo me è che è un tantino freddo, gelido direi. Si potrebbe cercare di coinvolgere di più le persone tra loro, secondo me.
Capisco quello che dici, essendo più tecnico e maggiormente informativo, predilige l’accesso alle informazioni piuttosto che alla discussione. Altrimenti sarebbe Facebook :D
Twitter in realtà all’estero è ancora molto utilizzato, per quel che vedo. Gli hashtag sono nati lì, i trending topic ancora sono la sua forza. Se riescono ad aggiornare e migliorare la piattaforma, potrebbero facilmente scalzare Facebook che soffre terribilmente (senza sponsorizzate non ha alcuna utilità per le aziende, e pure gli utenti sono stanchi, molti lo stanno evitando o lo usano solo per i gruppi privati) e Instagram che ha la grossa debolezza di non consentire link ai profili semplici. Tifo per Twitter!
Non credo che Twitter scalzerà Facebook, sono due strumenti estremamente diversi. Il primo è informativo e il secondo è un social. Ma tifo anche io per Twitter ;)