Molti sono i professionisti ora impegnati nel comunicare le proprie competenze, i proprio valori e la propria unicità. Attraverso questa narrazione di sé riescono a mettersi in evidenza e a ottenere un pubblico – e clienti – che li ritengono utili e abili nel loro mestiere.
I modelli strategici con cui ottenere rilevanza e opportunità lavorative sono quattro. Sono strategie di posizionamento personale basate più sul tempo, sulla motivazione e sull’investimento di energie che sulla loro efficacia. Tuttavia, se rapportate al loro scopo, sono tutte valide e permettono di centrare obiettivi con coefficiente di difficoltà crescente.
Ho voluto fare anche una stima del tempo che bisognerebbe impiegare quotidianamente per l’ottenimento di questi quattro obiettivi:
- Essere trovato (2-4 ore al mese)
Questa è l’attività meno impegnativa dal punto di vista contenutistico e rappresenta la base di qualsiasi professionista.
Se qualcuno parla di te o ti segnala, dove può reperire informazioni su di te e come contattarti?
Anche questa attività ha livelli crescenti di impegno e difficoltà: puoi partire con un profilo LinkedIn per arrivare ad avere un sito con il tuo nome e tutte le informazioni che ti riguardano. L’importante è che tu ti faccia trovare agevolmente dove ti cercano, in base al tuo settore. Questo presupposto è un buon punto di partenza che ti differenzia dal 90% dei tuoi colleghi. - Proporti ad un determinato pubblico (30 minuti al giorno)
Oltre ad essere trovato, puoi facilitare l’ottenimento di attenzione creando occasioni per essere visto: ad esempio la condivisione di contenuti di altri, oppure piccoli post in cui racconti una tua esperienza o quello che pensi di un determinato argomento professionale. L’errore più comune consiste nel cercare like più che rendersi credibili dal punto di vista lavorativo, rendendo inutile o addirittura deleteria la propria comunicazione. - Generare aspettative (1-2 ore al giorno)
Questa è l’attività ideale, quella che mi spinge anche me a creare contenuti ogni giorno. Si tratta di pubblicare tutorial o articoli in cui aiuti il mercato a formarsi, rendi consapevoli le persone e le aziende e tenti di elargire soluzioni ai più comuni problemi. Di fatto, facendo questo, chi ti nota non potrà fare a meno di ritenerti un professionista capace, in grado di risolvere una sua criticità. - Essere un opinion leader (4-8 ore al giorno)
Non credo tu possa partire direttamente da questo obiettivo, che è più una conseguenza di anni di produzione di contenuti finalizzati all’effettiva generazione di un pubblico. Per essere un “guru” del proprio settore, l’impegno dedicato ai contenuti, alla cura di contatti e relazioni, alla auto formazione e alla sperimentazione occuperà gran parte della giornata. Si tratta di generare e distribuire in modo molto serrato video, post, libri e motivi di attrazione rivolti ad un grande pubblico. In pratica si tratta di diventare un professionista esposto mediaticamente che punta a vivere di corsi, eventi, infoprodotti ed editoria professionale.
Quattro obiettivi e quattro tipi di impegno. Non ho voluto inserire i costi economici, perché potrebbero variare molto in base a quanto si delega esternamente o a quanto budget si è disposti ad investire nella promozione a pagamento.
Normalmente il passaggio da un obiettivo all’altro del proprio posizionamento personale avviene come conseguenza del buon risultato di quello in essere, almeno per me è stato così. Man mano che l’attività di contenuto e di posizionamento ottiene gli effetti desiderati si alza sempre più l’asticella per ottenere il massimo dal proprio talento comunicativo.
Essendo l’uomo un essere che vive di aspettative, man mano che le realizza si rende sempre più disponibile ad adeguarle. Inutile pensare di diventare un “guru” del proprio settore dal nulla, meglio iniziare un passo alla volta da ciò che è alla portata. Se l’aspettativa è troppo alta il rischio è abbandonare a causa della frustrazione che non tarderà ad arrivare.
Tu a quale obiettivo senti di poter accedere? Sei in grado di ricavarti il tempo per perseguirlo?
Buongiorno Riccardo.
Del tuo creare contenuti mi piace:
1. Li percepisco sempre nuovi
2. lo stile misurato e stimolante, senza toni da invasato, senza polemiche o rabbia su colleghi, sempre fiducioso.
3. La capacità di essere comprensibile per chi non conosce l’argomento ed allo stesso tempo con costanti punti di riflessione per chi conosce l’argomento.
Sì ok, non chiedevi questo.
Ma in un certo senso, penso di averti risposto lo stesso.
Ma in effetti
Questo è un complimentone, grazie Paola!
Non è un complimentone Riccardo, è la verità.
Siamo circondati da Metodi®, che a me francamente hanno disintegrato l’organo riproduttivo.
Chi fa questa professione per provare a migliorare la società in cui vive, è stanco di vedere la compravendita del nulla, o del fatturato come unico fattore da considerare.
Te, ma non solo te per fortuna, offri il lato naturale del lavoro, naturale inteso come azioni consequenziali che non possono essere saltate.
Leggerti fa sentire meno soli.
PS, a novembre sono 4 giorni a Ferrara, mi piacerebbe prendere un caffè insieme. Ti faccio sapere.
Se passi, mandami una mail amico che ci proviamo!
Bravo Riccardo. Hai messo a fuoco i vari livelli di comunicazione-visibilita’. Credo di aver superato il primo. Vorrei strutturare un po meglio il perseguimento del secondo e il terzo. Ci tengo moltoto perché mi appassiona. Questo pomeriggio ho provato a partire a lavorare alla strutturazione di un nuovo blog tutto mio. Difficile farlo bene, ma non impossibile. Questo tempo mi sta facendo riflettere anche sulle cause che possono limitare o rallentare il perseguimento di quegli obiettivi. E non c’è la frustrazione. Almeno per me. Magari ci scrivo un post.
La frustrazione subentra se aumenta l’aspettativa, in fase di progettazione e sviluppo si è carichi a mille. Poi inizia il lavoro contenutistico quotidiano e la noia dei pochi risultati ottenuti. Succede a tutti, chi ottiene i risultati è passato attraverso a questa importante fase.
In bocca al lupo amica!
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