Il curriculum racconta il percorso di studi, i dati anagrafici e gli impegni lavorativi passati. Se le aziende potessero basarsi esclusivamente su questi importanti dati, per assumere qualcuno, non servirebbero i reclutatori di personale o i colloqui per testare le competenze, le attitudini e il comportamento di chi si vuole esaminare.
Nel mondo attuale, chi fa selezione è enormemente agevolato dalla presenza dei candidati sui Social Network, attraverso i quali riesce a ridurre i costi e il tempo per la selezione, ottenendo un quadro chiaro sul tipo di personalità, di capacità comunicativa e sul carattere di ogni singolo esaminando.
Ovviamente i social non danno tutte le risposte; ad esempio non si può capire se il candidato è motivato, ha compreso bene il tipo di mansione o la competenza richiesta. Questo genere di risposte arriva solo attraverso il colloquio di persona. Il curriculum e il comportamento sulle piattaforme digitali servono a definire lo stile, la capacità di relazionarsi e il temperamento del candidato. Le aziende vogliono persone competenti, ma che sappiano anche lavorare in team e non creino un pessimo clima in azienda.
Tu come vedresti una persona con un ottimo curriculum, che su Facebook litiga continuamente, parla male di colleghi e concorrenti, posta fake news o non risponde mai ai commenti? Questi sono campanelli di allarme che fanno insospettire i recruiter.
Non essere presenti sui Social Network, preserva dall’essere indagati in quel luogo, ma potrebbe rappresentare comunque un problema: ci fidiamo delle persone di cui non troviamo nulla in una ricerca di Google, su LinkedIn o Facebook? Personalmente mi fa pensare a “cosa deve nascondere?”, oppure “ha un disturbo antisociale della personalità?”. Vista l’enorme quantità di candidati, nel dubbio, potrei scartarlo.
“Non puoi insegnare ai tuoi impiegati a sorridere. Devono già essere capaci di farlo prima che tu li assuma” – Arte Nathan
Ribadisco che il curriculum è fondamentale, ma non è l’unica informazione utile a far comprendere se la persona che abbiamo davanti porterà o meno valore in azienda. Come non è sinonimo di assunzione sicura o di una posizione in evidenza rispetto alla concorrenza. Chi si vuole impegnare nel trovare un buon lavoro nuovo deve lavorare di contenuti e relazioni per dar forza alla propria visibilità. Hai a disposizione gli stessi strumenti che utilizzano i reclutatori, i manager o i proprietari di azienda. Non passerai inosservato se alimenti la tua visibilità nei loro confronti infondendo percezioni di competenza, buon carattere e capacità comunicative.