Da dove si inizia per costruire un proprio Brand e distinguersi dagli altri?
Questa non è una domanda banale e nella risposta che dai sta la differenza tra te e chiunque altro. Devi mostrare la tua migliore abilità o talento per poter emergere. Il tuo vantaggio esclusivo, quello che verrà percepito dalla concorrenza come una tua caratteristica unica e inarrivabile. Ho voluto esagerare con la definizione di esclusivo, perché ci sono particolari vocazioni o competenze, frutto della cultura o del talento, che hanno la caratteristica di apparire ai concorrenti come elementi difficilmente imitabili e riproducibili. Ognuno di noi ha questo enorme vantaggio competitivo; bisogna trovarlo e puntare su esso.
Il vantaggio esclusivo è dato principalmente dalla combinazione di questi due elementi:
- Il primo è un vantaggio naturale, attitudinale, un talento innato. Ad esempio, alcuni hanno la capacità di apparire disinvolti davanti ad una telecamera, oppure davanti ad una platea di mille persone. Altri hanno capacità relazionali ed empatiche straordinarie. C’è chi è particolarmente creativo, ha buon gusto e predisposizione per l’arte o la musica. Altri hanno doti matematiche che li rendono più predisposti verso l’analisi e la strategia.
- Il secondo elemento è un vantaggio che si costruisce con l’applicazione. L’attitudine è inutile se non viene assecondata e supportata dallo studio. Il percorso di studi e le esperienze fatte sono un bagaglio di concetti ed esperienze che determinano la tua profondità intellettuale. Puoi essere anche un genio, ma devi conoscere cosa è stato fatto e scoperto prima del tuo arrivo per poter aggiungere le tue soluzioni e le tue analisi a ciò che è già stato detto.
L’attitudine, senza lo studio, è un talento sprecato; lo studio, senza il talento, comporta uno sforzo sovrumano (anche se si può fare). Come affermava Emile Zola, “l’artista è nulla senza il talento, ma il talento è nulla senza lavoro”. Coltivare il talento, in un’epoca in cui viene richiesto di eccellere ed emergono le persone in grado di presentarlo, è diventata una condizione “sine qua non” per competere in un mondo in cui tutti devono e possono esporre le loro doti.