Il blog porta con sé un elemento difficilmente replicabile attraverso i profili dei Social Network, un elemento che ancora lo fa preferire a Facebook o LinkedIn come luogo in cui pubblicare un contenuto testuale. Il blog è trasversale. Può essere condiviso su qualsiasi social e porta con sé l’insieme delle percezioni che danno valore alla persona o all’azienda che lo cura. Se il sito è curato e aggiornato alle moderne tecnologie ha una capacità di accelerare la diffusione dei contenuti inseriti.
Vi faccio un esempio che potrebbe essere, a prima vista fuori luogo, ma che dà la misura del potenziale di un blog.
La settimana scorsa, un sito dal titolo “Libero Giornale” ha pubblicato una notizia decisamente falsa. Notizia poi ripresa anche dal direttore di AGI, Riccardo Luna “Se la bufala su Gentiloni fa più condivisioni di Repubblica, Stampa e Corriere il problema siamo noi”. Editoriale in cui racconta come sul web, in quella giornata, la bufala sia stata più condivisa di qualunque altra notizia riportante dichiarazioni reali del nuovo presidente del consiglio.
Le oltre 50.000 condivisioni del post su Facebook (prima che lo chiudessero) dimostrano diverse cose. La prima è la rabbia delle persone contro le istituzioni. La seconda che si sono fatti ingannare dal titolo del sito simile a due noti quotidiani e la terza che il blog, come forma di comunicazione, funziona ancora oggi. Il blog detiene una sorta di autorevolezza implicita in cui il contenuto sembra più autorevole, anche quando di fatto non lo è.
Anche nel tempo in cui le app hanno assunto il ruolo che aveva la ricerca sul browser, il blog sta reggendo con dignità il cambio di tecnologia e rappresenta tutt’oggi un mezzo autorevole e versatile, che consente la distribuzione dei contenuti nei Social Network. Il contenuto di una pagina web, se porta gli elementi che favoriscono la condivisione, induce il lettore a condividere sul suo account, innescando il passa parola.
Negli ultimi mesi, ho avuto molti dubbi sul blog come tecnologia. Ho fatto esperimenti per verificare se fosse rimpiazzabile o integrabile con altre, come i deludenti “articoli istantanei” di Facebook che ho abbandonato dopo due mesi. Sostituire il blog non è semplice se l’obiettivo non è diventare una webstar, per cui YouTube e Facebook rappresentano gli strumenti ideali, ma affermarsi come ottimi e credibili professionisti. Ai fini di autorevolezza e credibilità il blog vive e funziona meglio di altri strumenti!