Ho scritto molto sull’importanza dei contenuti, della loro promozione e delle tecniche per distribuirli. Ho raccontato fino allo sfinimento che è necessario comunicare le vostre competenze e dimostrare con l’esempio di cosa siamo capaci. Se non le raccontate voi, è difficile (ma possibile) che le racconti qualcun altro.
Il Personal Branding è un’attività concettualmente semplice e si nutre di due grandi flussi che alimentano la percezione che hanno gli altri di voi. Queste due attività alimentano le percezioni positive e portano credibilità e reputazione: si chiamano “contenuti” e “comportamenti“. I primi dimostrano cosa sapete realizzare, cosa avete fatto concretamente e la vostra competenza. I secondi dimostrano chi siete, perché attraverso i comportamenti sociali dimostrate il vostro carattere.
Umiltà, disponibilità e gentilezza emergono dai commenti e dai semplici like. Anche quando non rispondete a chi vuole interagire con voi comunicate molto della vostra personalità. Quando vi muovete sui social network raccontate attraverso le semplici attività di interazione chi siete caratterialmente, proprio come fate di persona con i gesti, lo sguardo e l’atteggiamento.
Vedo molti che postano ottimi contenuti, ma si rovinano con una pessima gestione delle relazioni, con comportamenti scostanti e atteggiamenti che manifestano superiorità o arroganza. Devo ammettere che, in alcuni casi, l’essere altezzosi e mettersi sul piedistallo funziona con un determinato pubblico. Come diceva Marshall McLuhan, “i deboli ed i confusi venerano le finte semplicità della franchezza brutale“.
Se con i contenuti dimostrate il vostro valore e le vostre competenze, è con la conversazione che fate capire il vostro carattere e la vostra natura. La buona gestione mediatica di questi due livelli di posizionamento fa sì che arrivi l’esatta percezione di voi, proprio come accade nel mondo extra digitale. Senza sforzarsi e ricordandosi che non si può piacere a tutti.