Gli strumenti di comunicazione digitale che abbiamo a disposizione stanno compiendo una sorta di miracolo: laddove la società umana poneva dei limiti, queste nuove tecnologie consentono di superarli. Fin dall’epoca degli antichi Romani, l’Italia è caratterizzata da una società che ricerca fortemente l’aggregazione in gruppi di pressione, corporazioni, sindacati, lobby, albi ed associazioni. Alcune di queste, non sempre dichiarate apertamente, consentono a chi ne fa parte, di avere accesso a tutta una serie di benefici sociali e lavorativi: appartenendo ad un determinato gruppo si possono ottenere lavori e favori da parte di altri associati creando una corsia preferenziale in bandi di concorso, gare di appalto e forniture.
Questa struttura sociale vacilla sempre di più sotto l’attacco di tecnologie che provengono dall’estero. Tecnologie che, avendo scopo di lucro, non sono enti benefici, ma creano una possibilità mai vista nella storia: riuscire a contare e ad essere rilevanti senza fa parte di un gruppo sociale. Esistono ed esisteranno sempre gruppi di lobbisti che si spartiscono lavori e si fanno reciprocamente favori, ma le moderne tecnologie stanno ottenendo come risultato di porre un freno a quelle situazioni che la società non è mai riuscita ad arginare.
Accade così che attraverso Google, Facebook, Twitter, YouTube, il blog, possiamo costruirci una visibilità ed una rilevanza tali da poter bypassare le stratificazioni sociali ed arrivare all’obiettivo, infischiandocene di appartenere ad un albo, indossare un distintivo o conoscere la persona giusta al posto giusto. Questa opportunità ci è data dalla nostra capacità di essere rilevanti attraverso una comunicazione efficace, la comprensione degli algoritmi che regolano le comunicazioni sui social network e nei motori di ricerca e infine, la capacità di esporre in maniera chiara chi siamo e cosa facciamo.
Impariamo a comunicare sfruttando queste tecnologie e non saremo costretti a frequentazioni e amicizie a cui non sentiamo di appartenere. Diretti ed efficaci, mostrando la nostre competenze, per arrivare in un luogo che ai più sembra irraggiungibile e che si chiama meritocrazia!