Quando, nel 2012, insieme a Rudy ho fondato NetPropaganda, non volevo essere al centro dell’attenzione. Desideravo dare rilievo ai servizi, alla cura per gli obiettivi dei clienti e alle nostre intuizioni, non cercavo affatto notorietà né il ruolo scomodo di chi ci mette la faccia. Esporsi in prima persona non è facile, parlo per esperienza; l’avrei evitato molto volentieri. Avevo lavorato per oltre dieci anni a progetti di comunicazione web senza mai sentire l’esigenza di mostrare il mio nome, ma nel 2012 è successo qualcosa. Si è cominciato a percepire quel cambiamento che avrebbe rivoluzionato l’intera rete. Le persone sono uno straordinario “strumento” di promozione, perché le applicazioni che teniamo in tasca servono principalmente a questo: connettono persone con altre persone come mai è accaduto prima nella storia dell’umanità.

Sono un inguaribile introverso, fortunatamente non sono timido, ma non ho mai amato promuovermi, vendere o convincere coloro che ho di fronte. Ammiro chi ha il coraggio di “mettere il piede in mezzo alla porta”. Io non ne sono capace; odio quando cercano di farlo con me e più insistono, più mi ritraggo. La parola “persuasione” nel mio vocabolario ha un significato diverso da quello enunciato nel vocabolario del venditore. Per me, persuadere significa mostrare il mio entusiasmo, ciò che ho appreso, e tentare di aiutare chi sta compiendo il mio stesso percorso.

Il marketing moderno, quello dell’ultimo decennio, si basa sempre più sulle persone (in affiancamento ai brand aziendali). In questi anni sono nate aziende che si sono arricchite grazie all’esposizione di chi ne parla, e questo nell’ambito della moda, della cucina, della cosmetica, delle nuove tecnologie e dei settori finanziari. Un’azienda avveduta e lungimirante, oggi, dovrebbe investire sulle persone come elementi di comunicazione parallela e alternativa a quella fredda e istituzionale fatta di slogan, schede prodotto, comunicati stampa e campagne pubblicitarie. La narrazione è una prerogativa delle persone che ottengono la fiducia di altre persone.

Imparare a comunicare è utile anche se non vuoi esporti, nella vita di tutti i giorni così come in azienda o con i clienti.
In una lettera agli azionisti scritta da Jeff Bezos, emerge un aneddoto: «In Amazon non facciamo presentazioni in PowerPoint (né con qualsivoglia tipo di slide)», dice il CEO del colosso. «Il motivo per cui scrivere un ‘buon’ promemoria di quattro pagine è più difficile che ‘scrivere’ un PowerPoint di venti pagine è che la struttura narrativa di una buon promemoria impone una migliore riflessione e una più profonda comprensione di ciò che è davvero importante».
Comunicare è da sempre un’abilità fondamentale e lo sarà ancora di più in futuro. Comunicare è una facoltà soprattutto umana che passa attraverso di te.