La maggioranza di noi vive una situazione idilliaca. Parlo di chi abita nella parte occidentale del mondo, dove non ci sono conflitti né carestie. In qualsiasi altro momento della storia umana, noi che ci troviamo dal lato giusto del globo appariremmo spensierati, ricchi e soddisfatti. Tuttavia, pochi se ne rendono conto e molti oggi sono arrabbiati, delusi o si sentono come se qualcuno avesse sottratto loro il futuro.

Da quando esistono i comparatori, quelli in cui visualizziamo le vite – spesso artefatte – delle persone più “fortunate” di noi, proviamo un senso di malessere. Pensiamo di essere a credito con la vita e che ci stiamo perdendo le migliori occasioni. La televisione e i social media formano in noi la falsa convinzione che siamo arrivati ultimi, che ci nutriamo delle briciole lasciate dagli altri o che abbiamo subito una profonda ingiustizia.

Sui social si è scatenata la sfida a chi mostra di essere il migliore, di saper vivere meglio ed essere più felice. Siamo diventati dei replicanti impegnati a fotografare qualcosa ritenuto straordinario, che a forza di essere riprodotto ha diluito il proprio valore. Esistono già migliaia di foto identiche: lo stesso tramonto, la stessa cascata, le stesse curve di un corpo perfetto, lo stesso primo piano di un momento felice. Abbiamo imparato a trasformare un soggetto unico in qualcosa di vuoto, cheap e dozzinale, come un comodino dell’Ikea prodotto in serie che hai assemblato tu, attribuendogli un significato speciale.

Un modello da non imitare
Oggi il marketing ha assunto un ingombrante ruolo pervasivo, visto che le persone diventano ciò che vedono. Ogni volta che pensiamo al marketing di noi stessi ci addentriamo in un modello già visto, comune e – per questo – poco efficace, frustrante per noi e per gli altri. Alcuni hanno avuto un’illuminazione, hanno appreso che non esistono regole nel marketing, tranne una, la sola che deve ispirare ogni tua singola azione: essere, apparire e comportarti da persona unica, lontana dai cliché.

Essere unici significa sfidare convinzioni e convenzioni, subire le critiche di chi non ha il coraggio di provarci e avere un progetto di vita, oltre che di business. Comporta il rischio di restare soli e di venire additati. Ma comporta anche il rischio di essere realmente efficaci.

“Noi diventiamo ciò che vediamo. Diamo forma ai nostri strumenti e poi i nostri strumenti danno forma a noi.” – Herbert Marshall McLuhan