Secondo il recente studio realizzato da UMD Center for Marketing Research, che ogni anno dal 2008 rileva le tendenze nelle comunicazioni digitali, il blog è in netto calo tra le maggiori aziende americane (listino Fortune 500). Queste aziende stanno spostando sempre più le loro comunicazioni su Instagram, Pinterest, Twitter e altri canali sociali che intercettano la popolazione più giovane e desiderosa di spendere soldi.
Il vantaggio e la seduzione di postare sulle piattaforme sociali, rispetto al Blog, è determinato da un immediato riscontro, dati insight sulle visualizzazioni più facilmente leggibili e la capacità di profilare il pubblico a monte. Anche la tendenza degli utenti di comunicare attraverso le app dei relativi social network è disincentivante: un post sul blog poi condiviso su Facebook è difficilmente seguito e cliccato.
Affidarsi alle piattaforme sociali di grido a mio avviso è un rischio troppo grosso, chi è padrone del vapore può cambiare le regole o chiudere senza badare a noi e a quello che abbiamo costruito. Se pensate che il web, quello delle pagine con ipertesti, è destinato a spegnersi in favore di app e piattaforme che bastino da sole a fornire le informazioni alle masse, spostate tutto su di esse. Ho deciso di continuare a scommettere su una piattaforma, il blog, che concede la massima autonomia in fatto di esposizione grafica, di contenuti e che di fatto risponde ad una domanda: essere trovati da una ricerca su Google è molto più performante, nel diventare autorevoli e generare lead, che impostare un messaggio ad un pubblico che probabilmente non ne vuole sapere di noi e della nostra attività.
Pingback: La generazione del desiderio: crea dipendenza nei tuoi utenti | Pronesis